Lista delle cose da non fare: un punto di vista da valutare.

Pubblicato il Posted in Business, Gestione del tempo, Strumenti Utili

Lista cose da non fare - not to do list - via negativa

Datemi una lista e solleverò il mondo!

A parte gli scherzi, chi mi conosce sa che ho una passione sfrenata per l’organizzazione e per la gestione del tempo, argomento che tratto frequentemente nel mio blog.

È quindi scontato che io abbia già parlato delle famose to-do list e degli altri svariati strumenti che possono aiutarci a gestire la nostra attività lavorativa (ma anche la nostra vita privata).

Per chi come me ha un’inclinazione naturale per questi argomenti è facile lasciarsi trasportare dalla smania di organizzare e gestire al meglio.

Chi invece è più flessibile 😊 nella gestione dei propri impegni può trovare scomodo, se non addirittura fastidioso, l’utilizzo di una lista delle cose da fare.

Ma a tutto c’è un rimedio.

Del tutto casualmente qualche tempo fa sono incappata in un articolo che parlava di liste…ma di quelle delle cose da non fare!

Dopo il primo momento di comprensibile disorientamento (mettetevi nei miei panni…) ho deciso di saperne di più ed informarmi sull’argomento.

In questo modo ho scoperto che inconsapevolmente ho spesso utilizzato questo criterio, anche se più che altro per motivazioni personali ed in contesti lievemente diversi da quelli proposti in questo caso specifico.

Ma partiamo dall’inizio.

La via negativa.

Non starò ad addentrarmi nelle origini della cosiddetta via negativa (che nasce da una riflessione religiosa e filosofica).

Se vi interessa approfondire questo interessante argomento potrete comunque soddisfare la vostra curiosità con una semplice ricerca online.

Ciò che reputo importante capire è come possiamo utilizzare questo concetto per migliorare il nostro lavoro e la nostra vita.

È presto detto.

Che si tratti dei buoni propositi di inizio anno o di una lista di attività più strettamente operative (private o lavorative), le statistiche raccontano che purtroppo propositi ed obiettivi spesso vengono abbandonati ben prima della loro realizzazione.

Perché, allora, non cercare di vedere il problema da una prospettiva diversa?

Magari questa prospettiva anticonformista non ci permetterà (per lo meno in quello specifico momento) di raggiungere l’obiettivo principale, ma saremo comunque in grado di ottenere dei risultati.

Vediamo come.

Lista delle cose da non fare: come può aiutarci?

Il concetto è molto semplice.

Di solito predisponiamo una to-do list (o lista delle cose da fare) elencando quelle attività e quei compiti che, secondo priorità e scadenze, richiedono la nostra attenzione.

Questo vale se decidiamo di stilare una lista vera e propria ma anche per un obiettivo che ci poniamo, un progetto da realizzare o qualsiasi altra questione della quale dobbiamo occuparci.

Come detto sopra spesso abbandoniamo liste e promemoria perché in quel momento non abbiamo la possibilità di occuparcene (o semplicemente diamo priorità ad altre questioni).

Usando la via negativa abbiamo la possibilità di “limitare i danni”: non ci occupiamo direttamente di qualcosa ma evitiamo almeno ciò che ci allontana dal risultato finale.

Lista delle cose da non fare: esempi pratici.

Ho pensato a qualche esempio per rendere ancora più chiaro il concetto nell’ottica dell’applicazione pratica della via negativa nella nostra vita di tutti i giorni.

Il network professionale.

Nell’ambito della nostra attività lavorativa siamo stanchi di prendere parte a incontri in presenza o virtuali che non ci procurano i contatti “giusti”.
Potremmo quindi decidere che dobbiamo ampliare il nostro network professionale perché sia più coerente con i nostri obiettivi.

Questo potrebbe sembrarci un’impresa complicata, che in quel momento non abbiamo le energie (o semplicemente la voglia) di intraprendere.

Ciò che possiamo invece decidere fin da subito, usando la via negativa, è di eliminare quei contatti che con certezza non riteniamo utili.

In un secondo tempo potremo anche avviare tutte quelle attività che ci permetteranno di includere nel nostro network i contatti che più si allineano ai nostri desiderata.
Nel frattempo però non dovremo sprecare il nostro tempo con contatti che sappiamo inutili.

Le distrazioni.

La lista delle cose da fare è davanti a noi nella postazione di lavoro ma non abbiamo voglia di occuparci di ciò che invece dovremmo fare.

La tentazione sarebbe di fare un breve (!) giro sui nostri profili social oppure sfogliare quella rivista che attira da ore la nostra attenzione.

La nostra via negativa ci impone invece di allontanare smartphone e rivista ed occuparci magari di attività minori che in quel momento siamo propensi a svolgere.

Senza distrazioni sono quasi certa che presto o tardi recupereremo le energie necessarie per occuparci anche della nostra lista delle cose da fare, ma almeno non avremo sprecato il nostro tempo in attività completamente inutili.

Colleghi, amicizie e relazioni sentimentali.

Potremmo renderci conto che le relazioni sul luogo di lavoro, la nostra cerchia di amicizie o addirittura il/la nostr* partner non ci rendono pienamente felici o quanto meno non ci soddisfano come ci aspetteremmo.

Prima di cercare un nuovo posto di lavoro (o un nuovo partner) oppure di buttarci alla ricerca affannosa di nuovi amici facciamo una lista degli elementi che in quello specifico contesto ci provocano queste emozioni negative.

Evitiamo di frequentare alcune persone.
Limitiamo al minimo possibile i nostri rapporti professionali con alcuni colleghi.
Eliminiamo insomma quegli elementi che abbiamo classificato come negativi.

In questo modo avremo la possibilità di mantenere lo status quo (che dopotutto nella sua globalità ci piace) eliminando solo ciò che non apprezziamo.

Dieta e attività fisica.

Sappiamo di dover perdere peso seguendo una dieta bilanciata e riprendendo il prima possibile un’attività fisica costante.

Non abbiamo voglia di fare né l’una né l’altra cosa.
Bene ma non benissimo.

La via negativa però può aiutarci anche in questo caso.

Non avremo voglia di seguire una dieta bilanciata ma possiamo almeno evitare di comperare dolcetti e sfiziosità salate quando andiamo a fare la spesa.

Allo stesso modo, non ci iscriveremo in palestra ma ci applicheremo per:

  • usare l’automobile il meno possibile (= non usare l’automobile)
  • utilizzare le scale anziché l’ascensore (= non usare l’ascensore)
  • fare una passeggiata al giorno durante il weekend invece di rimanere sdraiati per ore sul divano (= non trascorrere il weekend sul divano).

Lista delle cose da non fare: cosa NON fare per ottenere il risultato voluto?

La via negativa può in generale essere utilizzata anche per identificare con chiarezza cosa non dobbiamo fare per avere la possibilità raggiungere un obiettivo o realizzare un progetto.

Sembra un ragionamento contorto ma non lo è, giuro.

In pratica significa identificare gli elementi che ci impediscono (o ci impedirebbero) di raggiungere il risultato sperato.

Anche in questo caso prendiamo in considerazione qualche esempio pratico.

Perché siamo arrivati in ritardo ad un appuntamento?

Abbiamo deciso di pranzare con degli amici prima di questo appuntamento, pur sapendo che le chiacchiere ci fanno perdere la nozione del tempo.

Bene, la prossima volta NON pranzeremo con gli amici prima di un impegno al quale dobbiamo arrivare con la massima puntualità.

Cosa ci ha impedito di completare entro la scadenza un’attività che sapevamo essere impegnativa in termini di risorse e di tempo impiegato?

Se non abbiamo completato un’attività secondo la scadenza data, la prossima volta NON inizieremo a lavorarci solo tre giorni prima ma programmeremo per tempo le attività considerando l’impegno necessario.

Come possiamo presentarci in splendida forma ad un colloquio di lavoro importante?

Non abbiamo saputo rinunciare al torneo di calcetto o all’uscita con le amiche prima del nostro colloquio.

Se il nostro colloquio ci ha visti assonnati e con le borse sotto gli occhi, alla prossima occasione NON parteciperemo ad attività stancanti proprio la sera prima di un’occasione importante.

Insomma, negli esempi citati la nostra decisione su cosa non fare ci aiuta automaticamente a fare la cosa giusta.

Per concludere.

So che quello offerto dalla via negativa è un punto di vista un po’ particolare, ma l’ho trovato molto interessante ed ho deciso di parlarne viste le possibili applicazioni pratiche.

Forse avrai letto qualcosa, nei miei articoli precedenti, sulla posa del supereroe.
Potrebbe essere vista come una sciocchezza ma al contrario è in grado di procurare evidenti vantaggi a chi ha il coraggio e la flessibilità per prestarsi al gioco.

Penso che la via negativa possa esserci utile allo stesso modo.

Magari in un dato momento non abbiamo un’idea precisa di come è meglio procedere, oppure lo sappiamo ma non ci sentiamo pronti per agire come sappiamo dovremmo fare.

Mentre ci schiariamo le idee o raccogliamo le energie che ci servono per ciò che “s’ha da fare” possiamo almeno stabilire con chiarezza cosa non dobbiamo fare.

La nostra lista delle cose da non fare forse non ci avvicinerà al nostro obiettivo, ma di certo ci permetterà di non allontanarlo ulteriormente da noi.

Per le persone più produttive e efficienti potrebbe non essere un risultato sufficiente.

A ben guardare, invece, in tante situazioni il “non fare” può rivelarsi utile quanto il “fare”.

Mi stupisco io per prima di una simile affermazione 😊, ma ci ho pensato molto e sento che (almeno in questo caso e non come regola generale di vita e di lavoro) questo approccio al contrario ha un suo perché, assolutamente da non sottovalutare.

A questo punto sono curiosa.

Cosa ne pensi?

Applichi già la via negativa o, adesso che la conosci, pensi che sia qualcosa da provare?

La discussione è aperta: se ti va lascia un commento.

Altrimenti contattami e potremo discuterne direttamente.

A presto.

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